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CONGRESSO Carcinoma mammario
CONGRESSO COSA C’E’ DI NUOVO NEL TRATTAMENTO CHIRURGICO INTEGRATO DEL CARCINOMA MAMMARIO: 20 Maggio 2016 h. 8.30 - 18.30 Hotel Casale - sala Convegni Colli del Tronto (AP)
Presidente del Congresso e Responsabile scientifico: Dott. Walter Siquini
Il carcinoma della mammella è il tumore al primo posto in termini di
incidenza nel sesso femminile rappresentando da solo circa il 29% di
tutte le neoplasie maligne nella donna. In Italia si contano circa
110 nuovi casi per 100000 donne/anno e si stima che una donna su 10
sarà colpita da questo tumore. A fronte di così alta incidenza, la
mortalità per cancro al seno dagli anni ‘90 è in costante e
progressiva diminuzione. Tutto ciò grazie allo screening
mammografico che consente di diagnosticare la malattia in una fase
molto precoce ed agli straordinari progressi terapeutici raggiunti
dalla chirurgia, dalle terapie oncologiche e dalla radioterapia.
Abbiamo assistito nel secolo scorso a due fondamentali rivoluzioni
“copernicane” che hanno reso sempre più conservativo il trattamento
chirurgico di questa neoplasia: il passaggio dalla mastectomia
radicale di Halsted, inutilmente mutilante, alla quadrantectomia di
Veronesi e, più recentemente, all’introduzione della biopsia del
linfonodo sentinella che evita a moltissime Pazienti la linfectomia
ascellare completa spesso inutile e talvolta dannosa. Nel
trattamento chirurgico del cancro mammario il rispetto dei criteri
di radicalità oncologica non può prescindere da un buon risultato
estetico che spesso rappresenta “l’unica consolazione nella
disgrazia della malattia” come mi confessò, nel lontano 1997, una
Paziente durante la mia frequenza all’Istituto Europeo di Oncologia
diretto dal Professor Umberto Veronesi. Per ottenere questo
risultato, oltre alla ricostruzione mammaria protesica o con tessuti
autologhi, recentemente sono state introdotte le mastectomie
conservative sia del mantello cutaneo (Skin sparing mastectomy), sia
della cute che del complesso areola-capezzolo (Nipple-areola sparing
mastectomy), con ulteriore esaltazione del risultato cosmetico. In
ambito oncologico, l’introduzione delle antracicline, dei taxani e
del trastuzumab, anticorpo monoclonale in grado di bloccare il
recettore di HER 2, hanno incrementato notevolmente i tassi di
guarigione e comunque allungato sensibilmente la sopravvivenza nelle
Pazienti con malattia metastatica. La gestione dei tumori della
mammella per me e per molti altri chirurghi ha rappresentato il
primo esempio, il primo ambito oncologico in cui abbiamo applicato
l’approccio integrato e multidisciplinare nel quale specialisti di
differenti discipline, ciascuno con le proprie conoscenze e
competenze, si siedono intorno ad un tavolo e si confrontano per
offrire alle Pazienti il miglior trattamento personalizzato o
“tailored” che appunto, come un vestito, viene cucito su misura a
dosso alla Paziente. Abbiamo così imparato a conoscere e ad
apprezzare l’efficienza e la straordinaria efficacia di questo
approccio per poi estenderlo nella gestione di tutti i Pazienti
oncologici. L’evoluzione delle conoscenze e degli studi in ambito
senologico è così rapida che difficilmente si riesce a controllarli
e per questo diventa necessario ogni tanto fermarsi per fare il
punto della situazione e ridefinire lo stato dell’arte nel
trattamento integrato di questa neoplasia. Per centrare questo
obiettivo sono stati invitati illustrissimi colleghi delle più
prestigiose istituzioni nazionali impegnate in prima linea nel
trattamento del cancro della mammella. Nella prima sessione si
affronterà il problema dell’epidemologia in crescendo di questo
tumore e dei fattori ambientali favorenti e protettivi sui quali
intervenire, verranno definiti i requisiti della Breast Unit e
sottolineate le novità nell’imaging radiologico. Nella seconda
sessione si entrerà nel vivo del trattamento chirurgico affrontando
alcuni hot topics: la chirurgia conservativa estrema ed
oncoplastica, la chirurgia del carcinoma intraduttale e la chirurgia
della mammella secernente. La terza sessione è dedicata
integralmente alle novità nelle tecniche e metodiche ricostruttive
dopo mastectomia. La quarta sessione affronterà in modo approfondito
tutte le problematiche legate alla biopsia del linfonodo sentinella
definendo le attuali indicazioni e le differenti modalità di
valutazione dello stesso; vedremo, inoltre, quale spazio resta oggi
alla linfectomia ascellare completa dei tre livelli di Berg e le
indicazioni e le modalità di erogazione della radiotrerapia sul
parenchima e sull’ascella nell’era dell’astensione alla linfectomia
ascellare anche in caso di positività del linfonodo sentinella. La V
ed ultima sessione è dedicata alla terapia neoadiuvante nelle forme
localmente avanzate ed alla terapia medica “tailored” che può
contare su tre frecce: la terapia ormonale, la chemioterapia ed i
farmaci a bersaglio molecolare che consentono con la chirurgia e la
radioterapia di guarire il 90% circa delle Pazienti e di
“cronicizzare" la
malattia metastatica garantendo spesso lunghe sopravvivenze.
Dott. Walter
Siquini
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